NEL BLU DIPINTO DI BLU

“Nel blu dipinto di blu…felice di stare lassù…” così cantava Domenico Modugno nel suo capolavoro Volare. E se vi dicessi che esiste una città tutta blu?  Dove le sue mura degradano da un blu cobalto ad un blu acquamarina?

Esiste, sul serio, in Marocco, ed è Chefchaouen, la perla blu del Marocco.

Dettaglio di Chefchaouen

Non poteva che fare breccia nel mio cuore visto che il blu è il mio colore preferito. Inoltre non è ancora stata catturata dal turismo caotico di Fès e Marrakech e conserva quel fascino autentico di originalità.

Ma conosciamola un po’ meglio.

Come si arriva a Chefchaouen?

La cittadina di Chefachaouen si trova ai piedi delle montagne del Rif e l’aeroporto più vicino con voli low cost dall’Italia è Tangeri.

Potete prendere un grand taxi dall’aeroporto di Tangeri, ma è più economico arrivare in città e prendere un bus. Chefchaouen si può raggiungere facilmente in autobus non solo da Tangeri (durata viaggio: circa 3 ore), ma da tutte le principali località del Marocco settentrionale e centrale tra cui Casablanca (6 ore), Fès (4 ore), Rabat (4 ore e mezza), Nador (11 ore). È consigliabile acquistare i biglietti con qualche giorno in anticipo per assicurarsi un posto.

I grand taxi sono un mezzo popolare per spostarsi, molto usato dalle gente del posto, ma per destinazioni lontane è necessario almeno un cambio. Se viaggiate con un’auto a noleggio e soggiornate nella medina probabilmente non riuscirete ad arrivare al vostro hotel in auto. Potete lasciarla in un parcheggio a pagamento al di fuori della città vecchia. Personalmente, vi consiglio di visitarla a partire da Fès. Vengono organizzate anche molte escursioni in giornata.

Non è invece possibile arrivare a Chefchaouen in treno. 

Il viaggio è lungo e difficoltoso, ma quando vi avvicinerete alla città blu rimarrete meravigliati dallo spettacolo e dall’incanto che saprà suscitarvi. Il blu è il colore dominante, porte, finestre, mura, edifici, pali, tutto insomma è dipinto di blu, celeste, turchese, acqua marina e tutte le altre gradazioni di blu che conosciamo.

Panorama su Chefchaouen

Girando tra le vie sembra quasi di dovere scorgere da un momento all’altro o dietro qualsiasi angolo il mare, e invece, vi trovate nell’entroterra marocchino. È davvero una delle città più belle del Marocco settentrionale, e probabilmente di tutto il Marocco. E’ una cascata di case dalle pareti blu armonicamente inserite in un meraviglioso paesaggio naturale. Un paradiso per fotografi e instagrammers, che ad ogni angolo trovano lo scorcio ideale per uno scatto mozzafiato o lo sfondo perfetto per stories attira-followers. 

 Le sue dimensioni contenute fan sì che si possa tranquillamente visitare in giornata, ma sarebbe davvero un peccato giungere in questo piccolo paradiso per un veloce toccata e fuga.

Fermatevi una o due notti, o un po’ più se volete cimentarvi in trekking di più giorni nelle montagne del Rif. 

Le origini della Perla blu del Marocco

Era il 1400 circa quando un gruppo di esuli andalusi decise di trasferirsi in questo territorio e fondare Chefchaouen quella che in seguito sarebbe diventata e conosciuta come la città blu del Marocco.

L’influenza dell’Andalusia è forte e si sente in ogni angolo, basta pensare a come la città appare, visto lo stretto dedalo di vie che sembrano essere nate quasi per caso e che, rispecchiano profondamente lo stile andaluso.

A questa si unisce una forte influenza Ebrea, Mussulmana tipica delle regioni nord africane, e in maniere minore ma comunque importante anche Berbera. Un “meltin pot” di culture e tradizioni che hanno influenzato moltissimo lo sviluppo della città.

Perchè  città blu?

Le leggende intorno al colore utilizzato per le mura della città di Chefchaouen sono molteplici e con sicurezza non si sa quale di queste è reale.

Alcuni pensano che il colore blu sia quello scelto dagli Ebrei del posto. Questi, infatti, per ricordare le sofferenze che hanno dovuto subire nella loro storia, hanno voluto dipingere la città con il colore che più richiamasse al paradiso e al cielo: il blu, appunto.

C’è anche una versione più pratica e meno trascendentale se vogliamo. Infatti il blu è un ottimo repellente naturale per le fastidiose zanzare che disturbano gli abitanti. Dipingendo di blu gli edifici, le porte, le finestre e tutto il resto, sono riusciti ad allontanare questi fastidiosi insetti.

Cosa vedere a Chefchaouen?

A Chefchaouen ci sono poche cose che dovete vedere e fare ma tutte vi lasceranno senza fiato.

La Medina è sicuramente il centro della città vecchia dove si svolge la vita sociale e culturale degli abitanti. È molto piccola e compatta e il suo cuore è costituito da Plaza Uta el-Hammam con la Kasbah e la Moschea.

La piazza è interamente circondata da locali e negozi di artigianato, dove potrete rilassarvi bevendo e assaporando dell’ottimo caffè, scoprire i migliori scorci da fotografare e soprattutto perdervi tra i negozi e le botteghe artigianali che producono borse, vestiti e soprattutto adorabili profumi, saponi e oli (su tutti l’olio d’argan).

Piazza Uta el-Hammam

La piazza Uta el-Hammam è il cuore della medina di Chefchaouen, verso cui convergono le principali stradine che percorrono la labirintica città vecchia. Questa elegante piazza lastricata è fiancheggiata da bar e ristoranti e rappresenta il luogo ideale per fare una pausa sorseggiando un té alla menta o gustando un tajine. La sera i turisti si riversano quasi tutti qui, ma l’atmosfera rimane decisamente più tranquilla della Jemaa El-Fna di Marrakech!

Kasbah 

Tra tanti edifici blu a Chefchaouen spicca una costruzione in pietra color salmone: è la Kasbah, una fortezza cinta da mura fatta ereggere tra il XV e il XVI secolo per volontà del fondatore della città, Moulay Ali Ben Moussa Ben Rached El Alami. Questo piccolo ma affascinante edificio in stile andaluso-magrebino conta 11 torri; è possibile salire in cima ad alcune per ammirare una splendida vista sulla città e i suoi dintorni. All’interno delle sue mura è racchiuso un fresco giardino. La fortezza è oggi sede del Museo Etnografico e di una piccola galleria d’arte.

Grand Mosquée 

Al fondatore di Chefchaouen dobbiamo la kasbah, il figlio invece ci ha lasciato in eredità la Grand Mosquée: si contraddistingue per un minareto ottagonale, una forma che risente delle influenze dell’architettura andalusa. Anche in questo caso non è il blu il colore dell’edificio ma i toni neutri del beige e del mattone.

Bab el Ain

La porta Bab el Ain è uno dei principali accessi alla medina ed è situata lungo il lato meridionale, non lontano da un cimitero di ampie dimensioni. L’imponente facciata color terracotta ha un piccolo arco da cui è possibile entrare nella medina e delle finestre nella parte superiore.

Moschea Spagnola Bouzâafar

Val la pena spostarsi di due chilometri dalla medina per ammirare un’altra delle meraviglie architettoniche della città: la Moschea Spagnola. Arroccata su una collina, questa moschea costruita negli anni Venti del Novecento dagli spagnoli è straordinariamente evocativa.

Non incontrò mai il favore della popolazione locale, che la frequentò assai raramente, e cadde presto in rovina; di recente però è stata ristrutturata. Essendo una moschea non in servizio può essere visitata anche da non-musulmani. Approfittate dell’occasione per dare un’occhiata all’interno, dopodiché uscite e puntate il vostro sguardo verso la città: la Moschea Spagnola è uno dei migliori punti panoramici di Chefchaouen.

Si raggiunge a piedi con una camminata in salita di circa 45 minuti.

Cascata Ras el-Maa

Chi non vuole o non ha il tempo per trekking di un giorno in più sulle montagne del Rif può godersi la natura con una passeggiata dal centro città fino alla cascata formata dal fiume Ras el-Maa.

Non aspettatevi salti da altezze impressionanti: questa cascata è in realtà un insieme di piccole cascate che formano salti di pochi metri (il più alto raggiunge i 5 metri) ma è bella da vedere per il contesto in cui è inserita: un angolo di verde a ridosso delle mura della medina. Non essendo molto distante dal centro – si trova appena oltre la porta nord-orientale della medina – si può facilmente raggiungere a piedi. È perfetta per un cambio di scenario quando il blu inizia a stuccarvi e le strette viuzze della città vecchia iniziano a darvi la claustrofobia.

Trekking a Chefchaouen

Chefchaouen attira non solo instagrammers ed appassionati di architettura, ma anche trekkers entusiasti che la scelgono come base di partenza per escursioni nelle montagne del Rif.

Da Chefchaouen è infatti possibile fare camminate in giornata oppure partire per trekking di più giorni. La zona migliore per fare trekking è il Parco Nazionale di Talassemtane. Potrete reperire informazioni sui sentieri presso l’Ecomuseo di Talassemtane; qui potrete anche registrarvi se intendete pernottare in campeggio all’interno del parco. Il museo espone pannelli informativi sulla flora e la fauna locale.

Un’altra zona perfetta da esplorare a piedi è la Riserva Naturale Regionale di Bouhachem, che tocca i territori di Tetouan, Chefchaouen e Larache. Un trekking in queste zone vi permette di attraversare villaggi tradizionali e passeggiare all’interno di foreste di querce, pini marittimi e cedri.

Dove dormire a Chefchaouen?

La medina è la zona di Chefchaouen dove tutti i turisti vogliono dormire ed è in effetti la migliore.

Il motivo è semplice e condivisibile: è una zona incantevole; c’è poi un vantaggio pratico: nella medina si concentra la maggior parte degli alloggi turistici e dei ristoranti.

Chi preferisce una zona più tranquilla e meno labirintica può prenotare un hotel al di fuori delle mura, concentrati lungo Ave Hassan II. Tenete presente che molti hotel, b&b e ostelli di Chefchaouen non hanno il riscaldamento, pertanto non stupitevi se all’arrivo trovate una stanza un po’ freddina. Anche se viaggiate in primavera e in estate portate con voi qualche maglia più pesante, anche per la notte.

Chefchaouen è la città che mi ha fatto innamorare del Marocco. Molti non la conoscevano, ma ne vale veramente la pena e il viaggio. Voi cosa ne pensate? Per chi ci è stato, attendo un resoconto nei commenti.

Al prossimo appuntamento!

Fonti: https://www.marcopolo.tv/ https://www.marocco.org/

 

 

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4 commenti

  1. Bell’articolo e molto appassionanteBrava Laura

  2. Ciao Laura,
    grazie per l’articolo. Circa 10 anni fa in una tappa di crociera ho visitato Rabat e Casablanca…leggendo il tuo articolo mi sono tornate in mente le immagini di queste città…il BLU di Chefchaouen deve proprio essere uno spettacolo!

  3. Un viaggio cosí l’ho sempre sognato!! Adesso so dove andare per le mie prossime ferie 😉 Grazie Cek Travel Dream!

  4. Davvero una scoperta, grazie Laura!

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