IL LAGO DI BRAIES

Il lago di Braies (Pragser Wildsee in tedesco) è un piccolo lago alpino situato in Val di Braies (una valle laterale alla Val Pusteria) a 1.496 m s.l.m.  nel comune di Braies (BZ), a circa 97 chilometri da Bolzano.

In estate il Lago di Braies è di colore smeraldo, in inverno è coperto da una coltre di ghiaccio e neve. Il lago, in ogni stagione dell’anno, è il punto di partenza per passeggiate, alpinismo, gite con le racchette di neve ed anche gli appassionati del Nordic Walking avranno la possibilità di trovare numerosi percorsi nelle immediate vicinanze. Nell’area del Lago di Braies vi aspetta una grande scelta di attività sportive! Ammirate la stupenda natura che vi circonda!

Geografia sul lago

Il lago giace ai piedi dell’imponente parete rocciosa della Croda del Becco (ted. Seekofel, ladino Sass dla Porta 2.810 m) e si trova all’interno del parco naturale Fanes – Sennes e Braies.

Ha un’estensione di circa 33 ettari con una lunghezza di 1,2 km e una larghezza di 300-400 metri. È uno dei laghi più profondi della provincia autonoma di Bolzano, con ben 36 metri di profondità massima e una profondità media di 17 metri. La temperatura massima dell’acqua è di 14 °C. È un lago di sbarramento, in quanto la sua creazione è dovuta allo sbarramento del rio Braies a causa di una frana staccatasi dal Sasso del Signore.

Il lago è una meta turistica ed è circondato su tre lati da cime dolomitiche, tra cui la Croda del Becco. Il lago è il punto di partenza dell’Alta via n. 1 delle Dolomiti detta “La classica” che arriva fino a Belluno ai piedi del Gruppo della Schiara.

La leggenda sulle origini del lago

La leggenda vuole che la vallata di Braies fosse abitata da alcuni selvaggi di brutto aspetto che custodivano l’oro presente nelle vicine montagne. Per queste figure l’oro era prezioso per il suo splendore ma li rendeva duri nell’animo.

Quando apparvero nella valle alcuni allevatori assieme al loro bestiame, le figure selvagge regalarono loro alcuni oggetti prodotti con il loro oro. Gli allevatori vedendo tale abbondanza d’oro divennero avidi e iniziarono a impadronirsi della materia prima, rubandola alla popolazione dei selvaggi. La popolazione dei selvaggi decise di impedire agli allevatori di raggiungere le montagne e fecero sgorgare alcune sorgenti d’acqua, che crearono a valle il lago di Braies, che impediva agli allevatori di poter rubare ulteriormente l’oro ai selvaggi.

Secondo la tradizione ladina il nome Sass dla Porta avrebbe origini mitologiche; deriverebbe, infatti, dalla saga del Regno dei Fanes, un antico reame della mitologia ladina che sarebbe esistito nelle attuali vallate dolomitiche in tempi immemorabili. Ogni anno, in una notte di luna piena, i pochi superstiti del popolo dei Fanes, distrutto dall’avidità di un re usurpatore, escono dall’enorme buco naturale scavato nella roccia del monte e percorre in barca il giro del lago di Braies, guidati dalla propria regina e da Lujanta, mitica eroina.

Un po’ di storia

Presso l’hotel del lago di Braies (Hotel Pragser Wildsee) si è verificato uno degli ultimi episodi della seconda guerra mondiale in Italia.

Verso la fine di aprile del 1945, le SS condussero presso il lago di Braies 141 prigionieri, molti dei quali illustri: tra di questi anche il generale italiano Sante Garibaldi, il figlio del maresciallo Pietro Badoglio.

La mattina del 4 maggio 1945, alle ore 6:45, arrivò presso il lago di Braies la prima pattuglia americana. Avvenne così la cessione dei 141 ostaggi agli alleati.  I tedeschi della Wehrmacht vengono disarmati e fatti prigionieri di guerra. 

Per ricordare gli avvenimenti è stato istituito dal 2006, presso l’omonimo Hotel, lo Zeitgeschichtsarchiv Pragser Wildsee (“Archivio di storia contemporanea del lago di Braies”) che organizza convegni e dibattiti e pubblica una collana scientifica, sempre attorno a temi legati alla resistenza al nazismo.

Altra vicenda storica è la “tragedia di Ponticello di Braies”, dove il 7 marzo 1970 persero la vita sette alpini a causa di una valanga che si è staccata lungo la valle di Braies.

Come arrivare al Lago di Braies

Durante tutto l’anno, gli amanti della natura si riversano a Braies per ammirare il pittoresco lago e fare escursioni nei suoi dintorni. Al fine di proteggere la natura del luogo, sito patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, e allo stesso tempo facilitare l’accesso ai numerosi turisti e non che lo visitano, il traffico nella Valle di Braies è limitato durante i mesi estivi.

Con i mezzi pubblici

L’alternativa, ecologica e sostenibile, è  viaggiare sui bus-navetta che dai comuni di Monguelfo (linea 439) e Dobbiaco (linea 442) arrivano al Lago di BraiesIl biglietto dell’autobus va prenotato e pagato in anticipo online (si esauriscono in fretta), indicando nell’apposito form il numero di persone e gli animali da trasportare, la fermata, e l’orario di partenza. Per il ritorno, basta esibire il biglietto dell’andata già pagato. Per info e prenotazioni, fa sempre fede il sito braies.bz.

Se i posti sulle navette non dovessero essere più disponibili, non sarà più possibile accedere al lago con i mezzi pubblici. Ma si potrà sempre arrivare al Lago di Braies a piedi o in bicicletta. Dei permessi di transito saranno invece rilasciati a chi soggiorna nelle strutture della Valle di Braies e a chi ha una prenotazione in uno dei ristoranti della zona.

Pertanto, ricapitolando:

  • Da Dobbiaco con la linea 442
  • Da Monguelfo con il servizio navetta 439 (solo dal 10 luglio al 10 settembre)
  • Fino al 9 luglio e dopo il 10 settembre, l’HolidayPass e le altre carte vantaggi sono valide e non è necessaria la prenotazione.
  • Dal 10 luglio al 10 settembre, è possibile viaggiare sulle linee 439 e 442 solo con prenotazione e pagamento online; l’HolidayPass e le altre carte non sono valide durante questo periodo.
  • Una volta che tutti i posti sono prenotati, non è più possibile accedere con il bus navetta. 

Con la macchina

Arrivare al Lago di Braies in auto è piuttosto semplice. Basta percorrere la SS49 in direzione Brunico, fino allo svincolo per Braies.

Una volta arrivati, si può lasciare la macchina in uno dei diversi parcheggi presenti nella Valle di Braies. Il più vicino, il P3, solo per automobili, accanto allo storico hotel, è piuttosto ampio ed è praticamente a due passi dalla riva del lago.

Il regolamento del traffico per il lago di Braies, sarà di nuovo in vigore dal 10 luglio al 10 settembre 2022 dalle ore 9:30 alle 16:00

Soprattutto nei periodi di alta stagione, preparatevi a rallentamenti e problemi di traffico. Quando la strada da Farra al lago di Braies è chiusa al traffico privato durante il giorno nei mesi di luglio e agosto, il passaggio è possibile solo con il permesso appropriato e per gli ospiti degli alloggi e dei ristoranti della zona.

Le possibilità di parcheggio al Lago di Braies sono limitate e i parcheggi sono a pagamento. È possibile prenotare un parcheggio.

In bicicletta

Pedalare, godersi la natura, il turismo a ritmo lento. Fa bene al corpo e all’ambiente. E il passaggio è libero ogni momento. Uno dei modi per arrivare al Lago di Braies è in sella a una bicicletta.

La Valle di Braies è infatti percorsa da bei sentieri ciclabili che rendono il lago la degna conclusione di un’escursione su due ruote.  Così, basta percorrere la ciclabile della Val Pusteria fino a Farra e, per l’ultimo tratto, seguire la provinciale 47. Da Farra al Lago di Braies sono circa 45 minuti in bici con 300 metri di dislivello; se si viene invece dai borghi di Monguelfo, perla della Valle di Casies, e Villabassa, serve circa una mezz’ora e il dislivello si abbassa ai 100 metri. L’unica accortezza: non si può fare il giro del Lago in bicicletta, il sentiero è troppo stretto. Meglio parcheggiarla e godersi il panorama.

A piedi

E’ possibile anche arrivare a piedi, seguendo i bei tracciati che passano tra larici e abeti. Per riempirsi i polmoni del balsamo dei boschi. Il tracciato più breve (e grosso modo pianeggiante – il dislivello è di circa 270 metri) è il percorso tematico dedicato a Viktor Wolf Edler von Glanvell, pioniere dell’alpinismo e primo a scalare le vette delle Dolomiti di Braies, che parte dal parcheggio Segheria a Farra. Lungo il sentiero, lungo poco meno di 5 chilometri, pannelli informativi raccontano la sua storia e le sue conquiste. Da fare anche in compagnia dei più piccoli.

Chi vuole camminare, si mette in marcia dalla stazione di Monguelfo, seguendo il sentiero n. 2 A. Si attraversano prati e poi ecco la Valle di Braies, preannunciata da Farra. Da qui, si prosegue sul tracciato n. 1 (il sentiero tematico Viktor Wolf Edler von Glanvell), fino al lago di Braies. In totale sono 12,5 chilometri da affrontare anche in famiglia. Lo stesso si può fare venendo dalla stazione di Villabassa e seguendo le indicazioni per il sentiero n. 1.

Cosa fare al Lago di Braies?

Una volta raggiunto il Lago di Braies, è difficile rimanere immuni al suo fascino. Le acque sfumano dallo smeraldo intenso all’azzurro, a seconda dei bagliori del sole. E poi ci sono le Dolomiti a completare il panorama.

Difficile non notare la palafitta in legno con il pontile da cui partono le fila di barche a remi. Si possono noleggiare, solo d’estate, generalmente da maggio a ottobre, quando il livello dell’acqua lo consente e la superficie del Lago di Braies non è ghiacciata (30 minuti, 19 euro per una barca da 4 persone, info: la-palafitta.com/it).

Un tempo questo era l’unico modo per raggiungere la riva meridionale. Oggi, si può invece fare il giro del lago di Braies a piedi, seguendo lo stretto sentiero sterrato che costeggia le rive, regalando scorci sempre diversi e suggestivi sullo specchio d’acqua e le montagne.

Attenzione però a non farsi tentare dalle acque dai colori invitanti: il Lago di Braies non è balneabile. Tuffi vietati, quindi.

Le escursioni dal Lago di Braies

Meglio dedicarsi allora alle escursioni a piedi, che da queste parti regalano grandi soddisfazioni, anche senza troppi sforzi. Perfette in estate, ancora meglio in autunno, quando le rive del lago si svuotano dai troppi turisti e la Valle di Braies si colora con il foliage. I prati imbiondiscono, i larici fiammeggiano tra i pini sempreverdi, i cieli tersi sono di un incredibile color azzurro. E il Lago di Braies avvolto dalla bruma è davvero magico.

Per godersi lo spettacolo, il percorso classico è lungo il sentiero numero 19: parte a riva, dai piedi della Croda del Becco, e si addentra nella Val Foresta. Si cammina nel bosco, con vista sul Monte Nero, fino alla malga Foresta. E si può camminare ancora, sullo stesso tracciato, per raggiungere la Valle dei Larici e la malga Alte Kaser.

In alternativa, si prende il segnavia numero 20 che sale dal Lago di Braies fino a Pra della Vacca. Un po’ più impegnativo, sempre nel bosco, alla fine regala una bella vista sulle Alpi centrali e la Val Pusteria.

Sentieri nel Parco Naturale di Fanes-Senes-Braies

Più panoramico, e semplice, invece, il sentiero sull’altopiano di Pratopiazza, sempre all’interno del Parco Naturale di Fanes-Senes-Braies, a qualche minuto di macchina dal lago. Ci troviamo nel parco più grande dell’Alto Adige, un polmone verde, dal tipico panorama dolomitico, che comprende i territori dei comuni di Badia, Braies, Dobbiaco, La Valle, Marebbe e Valdaora.

Pratopiazza è il cuore del parco e si raggiunge a piedi, lungo i tanti sentieri che partono dalla località di Ponticello. Ma è comodo anche conquistare qualche chilometro in auto, posteggiare al parcheggio di Pratopiazza (controllare gli orari di apertura della strada, info: prags.bz/it), e da qui cominciare la passeggiata. Si cammina fino al rifugio di Vallandro, circondati da boschi radi, dolci pascoli e dalle montagne. E, quindi, si prosegue per raggiungere la cima del Monte Specie. Una volta arrivati, un altro spettacolo inaspettato: le Tre Cime di Lavaredo, il profilo del Cristallo, il Monte Paterno, la Croda Rondo e la Cima Piatta sfilano davanti agli occhi. Da vedere sicuramente una volta nella vita.

Rimanendo nel parco, un’altra escursione ha come meta il Lago di Dobbiaco, un’altra perla delle Dolomiti e della Val Pusteria, insieme a Braies. Anche qui, si può fare il giro del lago a piedi, seguendo il sentiero natura con pannelli informativi che illustrano le particolarità dell’habitat, si può pescare o fare un giro in pedalò.

Fonti: https://viaggi.corriere.it/ https://www.alto-adige.com/ https://it.wikipedia.org/

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1 commento

  1. Questo luogo magico lo conosco molto bene .E tu lo hai presentato alla perfezione.Grande Laura grazie

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